Le fonti riguardanti i primi insediamenti umani ci riportano al 1000 a.c con avamposti ben individuabili, e testimonianze quali Plinio che ci informa della difficoltà dei romani di assoggettare queste popolazioni.
Tra il 500 e l’800 d.c questi territori subiscono ripetute invasioni e razzie da parte di Longobardi e Saraceni.
Dell’anno 1000 è la costruzione della chiesa delle Vincenne e nel 1100 l’attuale sagrestia è stata costruita per dare onore a Lucia, protettrice del nascente paese di nome Villa. Per distinguerlo dagli altri luoghi limitrofi, le si aggiunse il nome di questa santa Siracusana, il cui corpo era in quel tempo nelle cittadine di Corfinio e Prezza. La prima citazione certa della chiesa risale al 1112 in una bolla di Pasquale II, in seguito menzionata anche dalle bolle di Innocenzo II, Alessandro III.
Segue un periodo in cui il paese attraversa i secoli tra passaggi di potere delle famiglie vicine all’Imperatore, prima Federico II di Svevia, poi Carlo d’Angio. Nel 1234 Federico II istituisce con suo decreto la fiera di Santa Lucia, il 13 dicembre.
Del 1300 risalgono testimonianze di liti fra Villa, Ofena e Castel del Monte per il possesso della Montagna di Voltigno. Si crea una zona neutra detta “il Terzo”. Alla fine del ‘300 la peste segna fortemente la popolazione della Valle del Tirino. Nella seconda metà del ‘400 si passa sotto la giurisdizione transitoria dei conti Sforza.
Nel 1578 Villa passa sotto il principato di Capestrano tenuto da Francesco de medici Gran duca di Toscana e in questo momento Villa è la più importante della Baronia di Carapelle per antichità, commercio e benessere(Archivio Valva).
Il borgo di Collevenatorio inizialmente Menaturo sorgeva dal 1200 al 1590 sulla collinetta omonima, finché essiccatasi una locale sorgente proveniente da Villa Santa Lucia degli Abruzzi, gli abitanti lasciarono il luogo per stabilirsi in prossimità della strada Villa-Ofena, dove vi scorreva l’acqua reflua della fontana, e fondarono qui il borgo di Carrufo in ossequio di un fatidico Patrizio Romano di nome Rufus. Siamo quindi ad inizio 1600. Don Domenico de Luca di Villa istituisce la cappella di Sant’Antonio.
Nella seconda metà del 1600 i residenti di Villa S.L. furono 98 fuochi, vale a dire circa 445 persone. Nel 1695 il vescovo Carducci battezza la chiesa di san Rocco a Randino.
Agli inizi del’800 lo stemma del Comune di Villa viene rappresentato dall’effige di S.Lucia. A causa della peste e di un drastico impoverimento Villa si unisce ad Ofena consorzialmente. Dopo l’Unità d’Italia si contano una novantina di brigati che spadroneggiano per anni. Finalmente nel 1876 grazie all’insegnante Colucci apre a Villa la scuola elementare a Palazzo Mattozzi: prima, seconda e terza classe. Negli ultimi anni del secolo il comune pone 20 fanali ad olio per le strade del paese da accendere quando non c’è la luna. Nascono due partiti nel paese, il Partito di Piazza (sopra la fonte) e il partito di Aie Diverse. Randino è la terza forza.
Nel 1901 contava 2194 abitanti i quali, poi, si ridussero a 1251 nel 1951 e, a 894 nel 1969, per portarsi nel 1991 a sole 305. Attualmente si registrano 200 unità, con un presenza media di circa la metà.
Il perché di questo inarrestabile spopolamento ha motivazioni diverse e non attribuibili ad una sola causa. Quello più massiccio si ebbe dopo l’ultima guerra, principalmente verso il Canada e a nord della Francia.
L’abitato si sviluppa attorno alla sorgente d’acqua. Il centro del paese ha una pianta nastriforme per seguire le curve di livello in quota verso est, con una propaggine in Rantino.
L’attività economica era basata esclusivamente sulla pastorizia e la produzione di carbone vegetale, nonché sull’agricoltura, per la capacità di irrigazione della maggior parte dei terreni posti a sud ovest dell’abitato.
Il paese, posto a circa 1000 m.s.l., specialmente nella stagione estiva, è annoverato tra quelli più importanti per la villeggiatura. Il suo clima salubre, la presenza di boschi secolari, unitamente a montagne di una bellezza unica dove la pace regna sovrana, sono i cardini sui quali, si spera, possa avvenire una rapida ripresa.